Settembre 16, 2024

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Giugno 6, 2014 | Federica Bozza

Arancino siciliano

L’arancino è una specialità della cucina siciliana (al plurale, arancini o arancine).
Il nome deriva dalla forma e dal colore dorato che ricordano un’arancia, ma nella parte orientale della Sicilia gli arancini hanno generalmente una forma conica. Riguardo alla dimensione, l’arancino ha un diametro di 8-10 cm.
Gli arancini più diffusi sono quello farcito con ragù di carne e piselli, quello al burro con mozzarella e prosciutto, infine quello farcito con spinaci e mozzarella.
A Palermo e Catania nella ricetta si mette spesso anche lo zafferano.
Per la preparazione, far cuocere il riso al dente. Livellare il riso in un piatto e lasciare raffreddare. Una volta raffreddato, formare dei dischi della grandezza di metà arancia, formare un incavo al centro e porvi una porzione di farcitura.
Chiudere con uno strato di riso della stessa quantità e compattare la forma dell’arancino.
Successivamente, passare nel’uovo sbattuto, impanare nel pangrattato, e friggere in abbondante olio.

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Marzo 19, 2010 | Federica Bozza

Panuozzo

Il panuozzo, originario di Gragnano (Napoli), è come un pezzo di pane della lunghezza minima di 25-30 cm ed è fatto con l’impasto della pizza, cotto in forno a legna.
La cottura avviene in due fasi:
nella prima fase, in pochi istanti si cuoce l’impasto, ed il panuozzo può essere tagliato e farcito;
nella seconda fase, che dura circa 2 minuti, vengono cotti anche gli ingredienti.
In tale fase, l’impasto si gonfia finchè non compare una crepa laterale, in questo modo il vapore accumulato nell’impasto fuoriesce.
La farcitura più popolare è quella con mozzarella o provola e pancetta. Tuttavia, il panuozzo può contenere svariati salumi e verdure. C’è anche il panuozzo piccante,in cui si utilizza peperoncino, olio al peperoncino, oppure salumi aromatizzati.
Un panuozzo intero, essendo grande, può bastare per due persone. Non è solamente squisito, ma è anche un alimento economico.

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Marzo 19, 2010 | Federica Bozza

Panuozzo

Il panuozzo, originario di Gragnano (Napoli), è come un pezzo di pane della lunghezza minima di 25-30 cm ed è fatto con l’impasto della pizza, cotto in forno a legna.
La cottura avviene in due fasi:
nella prima fase, in pochi istanti si cuoce l’impasto, ed il panuozzo può essere tagliato e farcito;
nella seconda fase, che dura circa 2 minuti, vengono cotti anche gli ingredienti.
In tale fase, l’impasto si gonfia finchè non compare una crepa laterale, in questo modo il vapore accumulato nell’impasto fuoriesce.
La farcitura più popolare è quella con mozzarella o provola e pancetta. Tuttavia, il panuozzo può contenere svariati salumi e verdure. C’è anche il panuozzo piccante,in cui si utilizza peperoncino, olio al peperoncino, oppure salumi aromatizzati.
Un panuozzo intero, essendo grande, può bastare per due persone. Non è solamente squisito, ma è anche un alimento economico.

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Marzo 19, 2010 | Federica Bozza

Panuozzo

Il panuozzo, originario di Gragnano (Napoli), è come un pezzo di pane della lunghezza minima di 25-30 cm ed è fatto con l’impasto della pizza, cotto in forno a legna.
La cottura avviene in due fasi:
nella prima fase, in pochi istanti si cuoce l’impasto, ed il panuozzo può essere tagliato e farcito;
nella seconda fase, che dura circa 2 minuti, vengono cotti anche gli ingredienti.
In tale fase, l’impasto si gonfia finchè non compare una crepa laterale, in questo modo il vapore accumulato nell’impasto fuoriesce.
La farcitura più popolare è quella con mozzarella o provola e pancetta. Tuttavia, il panuozzo può contenere svariati salumi e verdure. C’è anche il panuozzo piccante,in cui si utilizza peperoncino, olio al peperoncino, oppure salumi aromatizzati.
Un panuozzo intero, essendo grande, può bastare per due persone. Non è solamente squisito, ma è anche un alimento economico.

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Maggio 17, 2007 | Federica Bozza

Mozzarella in carrozza

Ingredienti:
Pancarrè
Mozzarella
Uova
Farina
Latte
Sale
Pepe
Olio

Prima di tutto sbattere le uova con il latte, il sale e il pepe in un piatto.
Tagliare a fettine la mozzarella e inserirla nelle fette di pancarrè unendole a due a due in modo che assumano la forma di toast.
Passare i toast nella farina. Poi lasciare che si inzuppino nel piatto delle uova.
Infine, friggere i toast in olio bollente.
La mozzarella in carrozza tipica di Napoli si fa con pane casereccio tagliato a fette a cui si elimina la crosta.

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Luglio 21, 2004 | Federica Bozza

La pizza napoletana

La pizza è per gli italiani una gloria nazionale. Al giorno d’oggi è diffusa in tutto il mondo. Non è sbagliato affermare che la pizza napoletana sia una pietanza ineguagliabile essendo gustosa, pratica da mangiare ed economica.Le sue origini sono ancora sconosciute ma si puo’ dire che gli igredienti della pizza sono legati a momenti importanti della storia d’Italia.
Secondo una versione classica, la prima pizza era un semplice impasto di acqua, farina, lievito e sale che gli antichi romani adoperavano per contenere le pietanze. Sembra che Marco Gavio Apicio, autore del ricettario “De re coquinaria”, preparasse una focaccia sottile che fu soprannominata Apicia proprio dal suo nome.
Invece, secondo il Dizionario etimologico, il termine pizza equivale alla parola antica tedesca “Bizzo-Pizzo” che significava “boccone, pezzo di pane”.
Tuttavia, in realtà la pizza napoletana per essere tale, deve avere sopra il pomodoro, e poichè gli europei hanno importato il pomodoro dall’America, si presume che essa fu preparata non prima del 1492.
L’ultimo ingrediente della pizza fu aggiunto nell’estate del 1889. Durante le vacanze estive, il re Umberto I e la regina Margherita vivevano nella reggia di Capodimonte. Qui invitarono Raffaele Esposito, il pizzaiolo più famoso di Napoli, che aggiunse la mozzarella alla pizza (con pomodoro e basilico) perchè in questo modo potesse ricordare i 3 colori della bandiera italiana. In ricordo della regina, la pizza fu chiamata Margherita.

La vera ricetta della pizza

Impasto: Per ogni litro di acqua, ci vogliono 50 gr. di sale, 5 gr. di lievito e 1,8 kg. di farina.
La farina dev’essere aggiunta lentamente in non meno di 10 minuti,e l’impasto va lavorato per circa 20 minuti finché non diventa poco elastico e molto estensibile.
Lievitazione: E’ necessario lasciar riposare l’impasto per quattro ore su un piano di marmo o in una madia di legno coperto da un panno umido. Viene poi suddiviso in palline di circa 180 gr. Ognuna di queste sarà una pizza.
Sfoglia: Stendere l’impasto, senza matterello, su un piano di marmo coperto di farina. (Il suo spessore dev’essere di 1 cm.)
Condimento: A questo punto condire con olio extravergine d’oliva. In particolare, sulla pizza napoletana vanno aggiunti pomodoro san Marzano e mozzarella di bufala.
Cottura: La pizza va cotta in un forno a legna fatto di mattoni refrattari. Li’ viene introdotta con una pala di legno a una temperatura di 450-485 gradi e rigirata spesso.
Alla fine della cottura, si aggiunge il basilico.

ナポリピザ

ピザはイタリア人にとって国民的な自慢です。今日では世界中に広がり、その人気は絶大です。美味しく、手軽に食べられる上に経済的であることから、ナポリピザが比類のない料理であると言っても過言ではありません。その起源は未だ謎に包まれていますが、ピザの材料はイタリアの歴史における重要な出来事に深く関わっていると言えるでしょう。

古典的な説によれば、最初のピザは水、小麦粉、イースト、塩を混ぜ合わせたシンプルな生地で、古代ローマ人が料理を入れるために使っていたそうです。料理書『アピキウス』の著者マルクス・ガウィウス・アピキウスが、彼の名前から「アピキア」と呼ばれた薄いフォカッチャを作っていたという記録も残っています。

一方、語源辞典によると、「ピザ」という言葉は古代ドイツ語の「Bizzo-Pizzo」に由来し、「一口、パンの一切れ」を意味するそうです。

しかし、ナポリピザと呼ばれるためには、トマトがトッピングされていることが必須です。ヨーロッパ人がトマトをアメリカから持ち帰ったのは1492年以降のことなので、ナポリピザが作られるようになったのはそれ以降と考えられています。

ピザの最後の具材が加えられたのは1889年の夏でした。ウンベルト1世とマルゲリータ王妃がカポディモンテの王宮で夏を過ごしていた際、ナポリで最も有名なピザ職人ラファエレ・エスポジートを招き、ピザを作ってもらいました。エスポジトは、モッツァレラ(トマトとバジルと共に)をピザに加えることで、イタリア国旗の3色を表現し、王妃に捧げました。このピザはマルゲリータ王妃の名前にちなんで「マルゲリータ」と呼ばれるようになりました。

本物のナポリピザのレシピ

  • 生地: 水1リットルに対して、塩50g、イースト5g、小麦粉1.8kgを使用します。小麦粉はゆっくりと10分以上かけて加え、生地が少し弾力があり伸びるようになるまで約20分間こねます。
  • 発酵: 大理石の台または湿らせた布で覆われた木製の容器に移し、4時間寝かせます。その後、約180gずつに分割します。
  • 生地を広げる: めん棒を使わずに、小麦粉をまぶした大理石の台の上で生地を手で伸ばします。(厚さは約1cm)
  • トッピング: エクストラバージンオリーブオイルで生地に味付けをします。特に、ナポリピザにはサン・マルツァーノトマトと水牛のモッツァレラが使用されます。
  • 焼き方: 耐火レンガで作られた窯で450〜485度の高温で焼きます。木のヘラを使ってピザを入れ、何度も裏返しながら焼きます。
    焼きあがったら、バジルをトッピングします。

 

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