Leggenda di Pizzomunno
La leggenda di Pizzomunno si tramanda sin dall’antichità fra gli abitanti di Vieste, in Puglia.
E’ la storia d’amore di due giovani innamorati: Pizzomunno e Cristalda.
Pizzomunno era un attraente pescatore, Cristalda una bella ragazza dai capelli dorati. I due si amavano moltissimo e credevano nell’amore eterno.
Ogni giorno Pizzomunno andava in mare con la sua barca, e delle belle sirene cercavano di sedurlo con i loro canti, ma lui fedele alla sua Cristalda, rifiutò più volte di divenire loro amante.
Allora le sirene, essendo estremamente gelose, per punire Pizzomunno trascinarono Cristalda nelle profondità del mare.
Pizzomunno ne fu così addolorato da trasformarsi per sempre in pietra.
Questa grande roccia si può ammirare ancora oggi sulla spiaggia che ne porta il nome.
La leggenda vuole che i due giovani amanti si incontrino sulla spiaggia ogni cento anni per trascorrere una notte di passione.
Inoltre, si dice che se si esprime un desiderio facendo un giro attorno al Pizzomunno, esso diverrà realtà.
Secondo un sondaggio di TripAdvisor, la spiaggia di Pizzomunno è una delle più belle spiagge d’Italia.
プーリア州ヴィエステの住民の間では、古代からピッツォムンノの伝説が語り継がれています。
それは、ピッツォムンノとクリスタルダという二人の若者の愛の物語です。
ピッツォムンノは魅力的な漁師で、クリスタルダは金色の髪の美しい娘でした。二人は深く愛し合い、永遠の愛を信じていました。
ピッツォムンノは毎日船で海に出かけると、美しいセイレーンたちが歌で彼を誘惑しようとしましたが、彼はクリスタルダへの愛を貫き、何度も彼らの愛人になることを拒みました。
そこで、セイレーンたちは激しい嫉妬に駆られ、ピッツォムンノを罰するためにクリスタルダを海の深くに引きずり込みました。
ピッツォムンノは深い悲しみから、永遠に石に変身してしまいました。
この大きな岩は、今も彼の名前がついたビーチで見ることができます。
伝説によると、二人の若い恋人たちは100年に一度、ビーチで出会い、一夜の情事を過ごすと言われています。
また、ピッツォムンノの周りを一周しながら願い事をすると、それが叶うとも言われています。
TripAdvisorの調査によると、ピッツォムンノのビーチはイタリアで最も美しいビーチの一つに選ばれています。
Palazzo Donn'Anna
Il Palazzo Donn’Anna, situato in via Posillipo e risalente al XVII secolo, è uno dei più celebri palazzi di Napoli.
E’ stato costruito sul finire del 1630 per volere di Donna Anna Carafa, moglie del viceré Ramiro Núñez de Guzmán, duca di Medina de las Torres. E’ stato progettato da Cosimo Fanzago, il più importante architetto di Napoli di quel periodo.
Tuttavia, il Fanzago non riuscì a completarlo, poichè donn’Anna morì durante un’insurrezione popolare, quando Napoli non era sotto il controllo del viceregno spagnolo.
Nel corso del XIX secolo il palazzo è appartenuto a diversi proprietari. Nel 1824 divenne una fabbrica di cristalli, poi un albergo nel 1870.
Successivamente, sono stati proprietari la Banca d’Italia nel 1894 ed i Genovois nel 1896.
Oggi l’edificio è un’ abitazione privata.
Nelle credenze popolari si dice che la notte donn’Anna incontrava i suoi amanti in questa casa, poi li uccideva all’alba facendoli precipitare dal palazzo. Stando a una leggenda, le anime di questi uomini si aggirano lamentandosi nei sotterranei dell’edificio.
Un’altra leggenda narra anche del fantasma di una ragazza bellissima di nome Mercedes de las Torres, nipote di Anna Carafa. La giovane, in una scena teatrale, baciò Gaetano di Casapenna, amante della viceregina, e da allora non fu più trovata.
宮殿ドンナ・アンナ
17世紀にポシッリポ通りに建てられた宮殿ドンナ・アンナは、ナポリで最も有名な宮殿の一つです。1630年代後半、副王ラミロ・ヌニェス・デ・グズマン・メディナ・デ・ラス・トーレス公爵の妻、アンナ・カラファ夫人の依頼により建設されました。設計は、当時のナポリで最も重要な建築家コジモ・ファンザゴが担当しました。
しかし、ファンザゴは宮殿を完成させることができませんでした。アンナ夫人が民衆の反乱中に亡くなり、ナポリがスペイン副王の支配下になかったためです。
19世紀には、この宮殿は多くの所有者を転々とし、1824年にはクリスタルの工場、1870年にはホテルとなりました。その後、1894年にはイタリア銀行、1896年にはジェノヴォイス家が所有しました。
現在、この建物は私邸となっています。
民間の言い伝えによると、夜になるとドンナ・アンナは愛人をこの家に招き、夜明けに宮殿から突き落として殺したと言われています。これらの男たちの魂は、建物の地下で嘆きながらさまよっていると言われています。
別の伝説では、アンナ・カラファの姪であるメルセデス・デ・ラス・トーレスという名の美しい少女の幽霊の話も伝えられています。この若い女性は、ある演劇の場面で副王妃の愛人ガエターノ・ディ・カサペンナにキスをし、その後行方不明になりました。
Casa di Giulietta
La casa di Giulietta si trova a Verona, in via Cappello.
Il nome Giulietta si riferisce all’eroina della tragedia di Shakespeare.
Si dice che la famiglia Cappello, nobile proprietaria dell’edificio corrisponda alla famiglia Capuleti di cui parla Shakespeare. Per questa ragione, è nata la leggenda secondo cui Giulietta è vissuta in quella casa.
La casa risale al 13°secolo ma, agli inizi del 20°secolo fu restaurata in stile medievale.
L’edificio presenta una facciata in mattoni, un portale in stile gotico, finestre trilobate, una balaustra che collega dall’esterno le stanze della casa e il famoso balcone da cui si suppone Giulietta scambiò parole d’amore con Romeo.
All’interno sono esposti arredi del XVI-XVII sec., affreschi relativi alle vicende di Romeo e Giulietta e ceramiche rinascimentali veronesi.
Nel piccolo cortile è collocata la statua in bronzo di Giulietta, realizzata da Nereo Costantini.
Stando alla leggenda, toccare il seno sinistro di Giulietta porta fortuna in amore, perciò i turisti si affollano per toccarlo.
Su un muro del cortile sono presenti firme e messaggi d’amore. Il muro è chiamato “muro dell’amore”.
Pane frattau
Il pane frattau è un piatto tradizionale della Sardegna, preparato specialmente nella parte centrale dell’isola.
I suoi ingredienti sono uova, pane carasau (pane sardo detto anche carta da musica), salsa di pomodoro, olio d’oliva e parmigiano. La preparazione del piatto varia a seconda della zona, per esempio mentre nella Gallura si prepara con questi soli ingredienti, in Barbagia si adoperano anche erbe aromatiche come prezzemolo, rosmarino , cicoria e origano.
Ci sono due versioni sull’origine di questo piatto.
La prima è che durante la II Guerra Mondiale, poiché il cibo era scarso, i contadini utilizzavano gli ingredienti che avevano a disposizione.
La seconda, stando a una leggenda, fu una pietanza da presentare al re Umberto II di Savoia. Due donne, durante una visita del re in Sardegna, per la fretta prepararono un piatto utilizzando gli ingredienti sopraindicati. Sembra che il sovrano gradì moltissimo la pietanza.
Il nome “frattau” deriva dalla parola “fretta” o dalla parola ” frattanto”.
パネ・フラッタウ
パネ・フラッタウは、サルデーニャ島、特に島の中央部で伝統的に食べられている料理です。
主な材料は、卵、カラスアウパン(サルデーニャ地方の薄いパンで、音楽の楽譜のように薄いことから「音楽の紙」とも呼ばれます)、トマトソース、オリーブオイル、パルミジャーノチーズです。地域によって作り方が異なり、ガルルーラ地方では上記の材料のみで作られますが、バルバジア地方ではパセリ、ローズマリー、チコリ、オレガノなどのハーブも加えることがあります。
この料理の起源については、二つの説があります。
一つ目は、第二次世界大戦中、食料が不足していたため、農民たちが手元にあった材料で作ったという説です。
二つ目は、ウンベルト2世がサルデーニャ島を訪れた際、二人の女性が慌てて作った料理がパネ・フラッタウだったという伝説です。王様はこの料理を大変気に入ったそうです。
「フラッタウ」という名前は、「慌てる」という意味の「fretta」か、「その間に」という意味の「frattanto」に由来すると考えられています。
Munaciello
Il “munaciello” che significa piccolo monaco, secondo il folklore di Napoli, è uno spirito vestito da monaco che ha la statura di un bambino.
Il munaciello quando ha l’impressione che una certa persona sia antipatica, diventa uno spirito vendicativo. Così, agisce per dispetto, facendo scomparire gli oggetti, rompendo gli oggetti, picchiando durante la notte ecc.
Al contrario, quando una persona gli risulta simpatica, le fa trovare soldi nella tasca della giacca oppure nel cassetto.
Un proverbio napoletano dice” “‘o munaciello: a chi arricchisce e a chi appezzentisce”, che significa il munaciello o arricchisce o manda in miseria.
Tuttavia, non bisogna rivelare la presenza del munaciello: secondo il folklore napoletano, possono capitare disgrazie a chi rivela una visita del munaciello.
Pare che la leggenda del munaciello abbia origine da una figura realmente esistita: il pozzaro. Poiché aveva il controllo dei pozzi, il pozzaro si muoveva nei cunicoli del sottosuolo di Napoli e poteva entrare facilmente nelle case dai pozzi.
Inoltre, a causa della grande umidità, indossava un mantello con cappuccio.
Fonte immagine “Munaciello”:creazione del laboratorio d’artigianato artistico “Artémia”di Napoli
Ponte dei Sospiri
Il Ponte dei Sospiri è uno dei ponti di Venezia costruito agli inizi del 17° secolo.
Fu progettato dall’architetto Antonio Contino di Bernardino per ordine del doge Marino Grimani.
Situato a poca distanza da Piazza San Marco, esso attraversa il Rio di Palazzo e collega le vecchie prigioni agli uffici degli interrogatori del Palazzo Ducale.
Il nome di Ponte dei Sospiri coniato nel 19° secolo da Lord Byron allude al fatto che i prigionieri, attraversando il ponte prima di entrare nelle celle, sospirassero perché quella era l’ultima volta in cui potevano vedere la splendida Venezia.
Oggi il ponte è diventata una famosa attrattiva turistica di Venezia ed è possibile osservarlo (oltre che dalle gondole) dal Ponte della canonica e dal Ponte della Paglia.
Stando a una leggenda locale gli innamorati che si baciano su una gondola sotto questo ponte al tramonto si garantiscono amore eterno. Per questo motivo, passare con la gondola sotto il Ponte dei sospiri è diventata una tappa standard per le persone che visitano Venezia.
Ponte dei Sospiri
Il Ponte dei Sospiri è uno dei ponti di Venezia costruito agli inizi del 17° secolo.
Fu progettato dall’architetto Antonio Contino di Bernardino per ordine del doge Marino Grimani.
Situato a poca distanza da Piazza San Marco, esso attraversa il Rio di Palazzo e collega le vecchie prigioni agli uffici degli interrogatori del Palazzo Ducale.
Il nome di Ponte dei Sospiri coniato nel 19° secolo da Lord Byron allude al fatto che i prigionieri, attraversando il ponte prima di entrare nelle celle, sospirassero perché quella era l’ultima volta in cui potevano vedere la splendida Venezia.
Oggi il ponte è diventata una famosa attrattiva turistica di Venezia ed è possibile osservarlo (oltre che dalle gondole) dal Ponte della canonica e dal Ponte della Paglia.
Stando a una leggenda locale gli innamorati che si baciano su una gondola sotto questo ponte al tramonto si garantiscono amore eterno. Per questo motivo, passare con la gondola sotto il Ponte dei sospiri è diventata una tappa standard per le persone che visitano Venezia.
La leggenda del Panettone
Il Panettone è il dolce di frutta a forma semisferica che si usa a Natale.
Secondo la leggenda, alla vigilia di Natale nella corte di Ludovico, Duca di Milano, si tenne un banchetto. Per quell’occasione il capocuoco aveva intenzione di preparare un dolce particolare, degno di chiudere con successo il banchetto.
Tuttavia, accortosi che il dolce si era bruciato troppo e non era più mangiabile, si trovò in difficoltà. A quel punto uno sguattero della cucina di nome Toni, propose il proprio dolce fatto con gli avanzi degli ingredienti (frutta candita e burro) del dolce precedente.
Il capocuoco, non avendo altro, decise di servire l’unico dolce disponibile.
Gli ospiti del Duca accolsero con applausi quel dolce, mangiandolo in un baleno.
Tutti chiesero di conoscere il nome e l’ideatore del dolce. Toni si fece avanti e disse che non gli aveva ancora dato un nome.
Così Il Duca di Milano decise di chiamare il dolce col nome di chi l’aveva preparato.
Da allora tutti festeggiano mangiando il “pan del Toni”ossia il panettone.
Oggi il panettone può avere gusti diversi, da quello classico fatto con frutta candita e uvetta, a quello farcito con crema di cioccolato o di limone.