Statua del Cristo Redentore di Maratea
La Statua del Cristo Redentore di Maratea è una scultura fatta in marmo di Carrara, raffigurante il Cristo Redentore dopo la Resurrezione. Fu costruita per volere del conte Stefano Rivetti di Val Cervo, a favore della cittadinanza di Maratea. Si trova sulla sommità del monte San Biagio e fu completata nel 1965, dopo due anni di lavoro.
Nel 1907, in occasione del primo centenario della Resistenza di Maratea, venne eretta una croce in ferro battuto sulla cima del monte San Biagio. Questa però veniva abbattuta continuamente dai fulmini. Perciò, nel 1942, il podestà Maratea Biagio Vitolo fece erigere, al posto di quella in ferro, una grande Croce Commemorativa in cemento armato e completa di parafulmine.
Il 4 settembre 1963, il conte Stefano Rivetti pianificò di costruire una statua gigante, in onore dei cittadini di Maratea, che sostituisse la croce commemorativa di Vitolo. Lo scultore incaricato del lavoro fu Bruno Innocenti.
Come statua di Cristo, è la più grande d’Europa, mentre nel mondo segue quella di Cochabamba (Bolivia) e di Rio de Janeiro.
E’ una statua che sta dritta con un’ apertura delle braccia di 19 metri, ha un’altezza di 21,13 metri, il peso di circa 400 tonnellate, la testa è alta circa 3 metri.
La statua non poggia su un piedistallo e si vede il piede sinistro che esce dalla tunica.
Sacra Sindone
La Sacra Sindone è il lenzuolo che si suppone sia stato usato per avvolgere il corpo di Gesù Cristo nel sepolcro dopo la sua morte. Sul lenzuolo è impressa la figura intera di un uomo che porta segni di lesioni e di crocefissione.
La reliquia è custodita nel Duomo di Torino.
La Sindone è un lenzuolo di lino di colore giallo ocra, lungo circa 4,36 m e largo 1,10 m, lo spessore è di circa 0,35 millimetri, il peso di circa 2,400 kg.
A metà del XIV secolo la Sindone apparteneva al casato francese di Charny .
Nel 1453 passò nelle mani dei Savoia e venne conservato nella chiesa di Chambéry .
Nel 1532 la Sindone subì danneggiamenti a causa di un incendio ed i segni di bruciatura sono ancora visibili.
Nel 1578 la Sindone venne portata a Torino. Nel 1983 i Savoia la consegnarono al Papa, e da allora in poi fu custodita dall’Arcivescovo di Torino.
Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni. C’è stata nel 2000 in occasione del Giubileo. L’ultima esposizione è stata nel 2010. La prossima dal 19 aprile al 24 giugno 2015.
Festa del papà
Il 19 marzo è la festa di San Giuseppe, cioè la festa del papà.
Difatti, poiché nella tradizione popolare San Giuseppe è il marito della Vergine Maria e il padre di Cristo, rappresenta la figura del padre.
Ne consegue che questa giornata sia l’occasione per esprimere affetto e stima nei confronti del papà e i figli hanno l’abitudine di fargli regali.
Fino a poco tempo fa il 19 marzo era festa nazionale, ma da qualche anno è stata abrogata ed il giorno di San Giuseppe è diventato un giorno feriale , per cui anche i festeggiamenti sono diminuiti.
Nonostante ciò gli italiani amano molto San Giuseppe. In particolare, Giuseppe è un nome comune nel Sud dell’Italia.
Il piatto tipico della festa di San Giuseppe è un dolce detto zeppola, un tipo di frittella che varia da regione a regione.