La pronuncia della lingua italiana è simile a quella giapponese. Difatti, il modo di leggere le lettere equivale al modo di scriverle.
Imparare le desinenze dei verbi è la cosa più difficile della lingua italiana.
La struttura della frase è abbastanza libera. Generalmente l’ordine è il seguente:
soggetto, verbo, complemento diretto, complemento indiretto.
Di solito, si pone il soggeto prima del verbo, ma in certi casi il soggetto si pone dopo il verbo, per esempio quando si vuole dare maggior rilievo al soggetto.
Es: Era lui ad abitare in una casa presso il fiume
Spesso un pronome personale in funzione di soggetto viene sottinteso.
A volte, menzionare il soggetto è inutile perchè si capisce facilmente.
Es: (io ) Parto per Londra
Paolo legge e ( lui/egli) mangia contemporaneamente
In una frase il soggetto manca per davvero quando c’è un verbo che indica un fenomeno meteorologico.
Es: Piove, tuona ecc.
Per quanto riguarda i complementi indiretti, alcuni vengono collocati prima del soggetto oppure alla fine della frase.
Per esempio, quando nella frase c’è un avverbio di tempo.
Es: In estate andiamo al mare – Andiamo al mare in estate.
Tuttavia, il complemento di specificazione e di denominazione (che si formano con la preposizione di) sono delle eccezioni perché seguono direttamente il soggetto.
Es: L’automobile di Paolo è costosa.
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