Settembre 16, 2024

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Aprile 27, 2009 | Federica Bozza

Prosecco

Il Prosecco è una varietà di uva prodotta nel Veneto. Da essa si ricava l’omonimo vino bianco che è famoso a livello internazionale.
Il vino Prosecco che l’Unione europea ha premiato con il marchio DOC, è quello prodotto nell’area che comprende i Comuni di Conegliano, Valdobbiadene , Susegana, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Col San Martino, Vidor, Miane, Tarzo.
Le tipologie di Prosecco sono il Tranquillo, il Frizzante e lo Spumante.
Il Prosecco Tranquillo è consigliabile come aperitivo o quando si mangiano antipasti e primi piatti leggeri.
Il Prosecco Frizzante è consigliabile come aperitivo o quando si mangiano antipasti a base di pesce e risotti.
Il Prosecco Spumante è consigliabile come aperitivo o quando si mangiano antipasti a base di pesce e risotti.
Oggi il Prosecco è uno dei vini italiani più conosciuti al mondo.

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Aprile 19, 2009 | Federica Bozza

Opera dei Pupi

L’Opera dei Pupi è un tipo di teatro delle marionette, i cui protagonisti sono Carlo Magno e i suoi paladini. Le gesta di questi personaggi sono tratte dai romanzi e dai poemi del ciclo carolingio.
Le marionette sono dette pupi che in siciliano significa “bambini”.
L’Opera dei Pupi fa parte della tradizione siciliana dei “cuntastori” (cantastorie).
L’Opera dei Pupi si affermò nell’Italia meridionale e in particolare in Sicilia tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX.
I pupi rappresentavano tipicamente i paladini vestiti con corazza e mantello, e gli spettatori incitavano i loro paladini preferiti.
Fra i protagonisti oltre Carlo Magno, c’erano Orlando, Rinaldo, Gano di Maganza (il traditore), Angelica, Rodomonte e Agricane (saraceni) ecc.
Ancora oggi sopravvivono alcuni Teatri che offrono rappresentazioni per i turisti.
Recentemente il Teatro Opera dei Pupi è stato dichiarato dall’UNESCO “Capolavoro del patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità”.

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Aprile 12, 2009 | Federica Bozza

Lingua napoletana

Il Napoletano non è un dialetto ma una lingua, perciò l’Unesco lo ha registrato come patrimonio dell’umanità.
Il Napoletano è la seconda lingua parlata più diffusa in Italia dopo la lingua ufficiale, l’italiano. La lingua napoletana è utilizzata oltre che in Campania, in Basilicata, Calabria, Puglia, Abruzzo, Molise, e anche a sud del Lazio.
II Napoletano era la lingua ufficiale nel Regno delle Due Sicilie (Regno esistito nell’Italia meridionale nel 19° secolo).
Con la fine del Regno delle Due Sicilie nel 1860, l’uso del Napoletano andò declinando.
E’ stato esportato in tutto il mondo grazie soprattutto alla canzone classifica partenopea e per questo motivo i suoi suoni sono riconosciuti in tutto il mondo.
Il napoletano è una lingua neolatina.
Il napoletano nella sua storia ha subito molte influenze linguistiche dai vari popoli che hanno abitato o dominato la Campania e l’Italia centro-meridionale.
Difatti, nella lingua napoletana si trovano tracce di greco, latino, arabo, francese e spagnolo.
Molte parole del napoletano provengono in particolare dallo spagnolo e dal francese.
Inoltre, il napoletano ha assunto alcune parole dalla lingua inglese in quanto durante la seconda guerra mondiale Napoli è stata occupata dalle truppe americane.
Esempi:
La parola Tirabbusciò (in italiano= cavatappi) deriva dal francese Tire-bouchon.
La parola Butteja (in italiano= bottiglia) deriva dal francese Bouteille.
La parola Abbascio (in italiano= giù) deriva dallo spagnolo Abajo.
La parola Papiello (in italiano= documento) deriva dallo spagnolo Papel.
La parola Nippulo (in italiano= capezzolo) deriva dall’inglese Nipple.
La parola Cerasa (in italiano= ciliegia) deriva dal latino Cerasum.
La parola Petrusino (in italiano= prezzemolo) deriva dal greco Petroselion.
La parola Tavuto (in italiano= bara) deriva dall’arabo Al-tawt.

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Aprile 5, 2009 | Federica Bozza

Santuario della Santa Casa

Il Santuario della Santa Casa è un luogo popolare di pellegrinaggio che si trova a Loreto (AN).
Qui i cattolici venerano la Vergine Lauretana, patrona dell’aviazione.
Questo santuario è uno dei più importanti e visitati santuari mariani d’Italia.
All’interno vi è custodita anche la Santa Casa di Nazaret, dove la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione dall’Arcangelo Gabriele.
La Madonna di Loreto è una Madonna Nera con bambino. La sua particolarità è il volto scuro che si dice sia dovuto al fumo delle lampade ad olio e delle candele.
La statua originaria, risalente al XIV secolo, fu distrutta in un incendio nel 1921.
Quella attuale risale al 1922 ed è opera di Leopoldo Celani, fatta con legno di un cedro del Libano proveniente dai giardini del Vaticano.
Il culto della Madonna Nera di Loreto si tiene in molti altri santuari in Italia e all’estero.

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