Novembre 21, 2024

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Giugno 29, 2007 | Federica Bozza

Luigi Pulci

Fra gli scrittori del Quattrocento emerge la figura di Luigi Pulci che nacque a Firenze nel 1432. Visse alla corte di Lorenzo il Magnifico, a cui leggeva la sua opera più famosa il “Morgante”. Quest’opera è un poema epico diviso in 28 canti, e il titolo “Morgante” deriva da un gigante che è un personaggio minore della storia.
È un personaggio comico che fa ridere i lettori. L’opera racconta le avventure di Orlando in Oriente, il paladino casto e serio della “Chanson de Roland”. Nell’opera del Pulci Orlando perde la sua rigidità e saggezza abbandonando l’esercito di Carlo Magno. Il contenuto del poema è burlesco e cavalleresco allo stesso tempo. Il gigante Morgante è servo del paladino, ha una figura enorme e risolve ogni problema con la forza. La sua fame è insaziabile: anche un intero elefante non gli basta e usa gli alberi come stuzzicadenti. Alla fine muore per il morso di un piccolo granchio al tallone e va in Paradiso. Il tono dell’opera è soprattutto comico: il Pulci sembra fare la parodia del genere cavalleresco, ma quando parla della morte d’Orlando, l’autore diventa serio e lirico nelle descrizioni. Orlando sarà protagonista anche dell’opera del Boiardo chiamata l’“Orlando innamorato”che fu scritta nello stesso anno del “Morgante” nel 1482.

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Giugno 21, 2007 | Federica Bozza

Festa della Marina Militare Italiana

L’istituzione della Festa della Marina Militare è nata il 13 marzo 1939.
All’epoca ogni singola Forza Armata scelse il giorno in cui celebrare la propria festa.
La Marina Militare optò per il 10 giugno per ricordare la data dell’affondamento della flotta navale nemica austriaca a Premuda durante la Prima Guerra Mondiale.
Precedentemente al 1939, la festa della Marina veniva celebrata il 4 dicembre, festa di Santa Barbara protettrice della Marina Militare italiana.
La festa fu celebrata per la prima volta nel 1939 con solenni cerimonie a bordo delle Unità Navali e all’interno di tutti gli stabilimenti di lavoro.
La celebrazione fu temporaneamente sospesa dal 1945 al 1949. Poi fu ripristinata nel 1950 nel giorno di Santa Barbara.
Dal 10 giugno del 1964 la data della festa non ha più subito variazioni.

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Giugno 9, 2007 | Federica Bozza

Sandro Botticelli

Sandro Botticelli (1 marzo 1445 – 17 maggio 1510) è un pittore nato a Firenze nel periodo del Rinascimento.
Il suo vero nome è Alessandro di Mariano Filipepi.
E’ il pittore rappresentativo della scuola fiorentina che ci ha lasciato più opere nel primo Rinascimento. Fu apprendista di Filippo Lippi, la cui influenza è presente principalmente nella serie di dipinti raffiguranti la Madonna col Bambino realizzate dal 1465 al 1470. Sotto la protezione della famiglia dei Medici, produsse capolavori di tema pagano e mitologico.
In quel periodo creò le sue opere più famose, “La Primavera”e “La nascita di Venere”.
Nel 1481 fu chiamato a Roma da Papa Sisto IV per dipingere con affreschi la cappella Sistina insieme a Perugino, Ghirlandaio e Rosselli.
Dopo la morte di Lorenzo de Medici, Firenze sotto il governo del frate domenicano Girolamo Savonarola visse un momento di decadenza e Botticelli trasferì le sue preoccupazioni in dipinti di carattere mistico-religioso come “La Crocifissione”,”La Pietà”, ”La Natività mistica”.

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Giugno 2, 2007 | Federica Bozza

Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio nasce a Certaldo presso Firenze nel 1313 e muore nel 1375. Figlio di un mercante di Firenze, visse a Napoli per un po’ di tempo, dove conobbe nel 1336 Maria dei conti d’Aquino, che amò e che celebrò nella sua poesia sotto il nome di Fiammetta. Boccaccio fu amico e ammiratore di Dante e Petrarca. Nel 1362 ebbe una profonda crisi religiosa che quasi lo costrinse a dare alle fiamme lo stesso Decameron, la sua opera più famosa. Nelle opere del Boccaccio vengono messi in risalto l’uomo e le sue capacità, la sua passione d’amore. Non c’è più la Provvidenza di Dante a governare le cose, ma il caso. Boccaccio può essere considerato il rappresentante della borghesia mercantile, e precursore quindi degli ideali del Rinascimento contro gli aspetti più superstiziosi e ascetici della civiltà medievale anche se poi fu preda di una forte crisi religiosa. Il titolo Decameron significa in greco 10 giorni e raccoglie le 100 storie narrate da sette donne e tre giovani durante un periodo di peste a Firenze. I personaggi delle storie appartengono a due società, quella plebea ed ecclesiastica e quella elegante e colta. Le caratteristiche dei protagonisti della prima società come nelle storie di Ser Ciappelletto o di Andreuccio da Perugia sono l’ignoranza, il realismo quotidiano, l’astuzia. I protagonisti del mondo colto e raffinato sono invece dominati da sentimenti dell’amore, dalla cortesia, dall’eroismo come nelle storie di Lisabetta da Messina e di Federigo degli Alberighi. Nell’ultima parte della vita Boccaccio si dedicò a comporre opere di erudizione mitologica, geografica, ecc.

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