Spaghetti
Gli spaghetti indicano un tipo di pasta lunga e sottile molto usato nella cucina italiana.
La parola deriva da “spago”, e diventa “spaghetto”che significa “spago sottile” .
Avendo forma di spago, è una pasta a sezione circolare, e per lo spessore si distingue in spaghettini,spaghetti e vermicelli.
Stando alla leggenda, Marco Polo ha introdotto gli spaghetti dalla Cina.
Tuttavia,si dice anche che gli spaghetti era mangiati in Italia prima di allora.
Nel Seicento si diffusero in Sicilia, poi nell’Italia meridionale (soprattutto a Napoli),infine nell’Italia settentrionale.
In Italia si cucinano in diversi modi. In genere si preparano senza brodo, spesso con salsa di pomodoro e spruzzati di formaggio grattuggiato.
Inoltre, vi sono anche spaghetti a sezione quadrata detti “spaghetti alla chitarra”. Il loro nome deriva dal nome dello strumento che può produrre questa pasta. Difatti, lo strumento è fatto di corde metalliche come la chitarra.
Spaghetti
Gli spaghetti indicano un tipo di pasta lunga e sottile molto usato nella cucina italiana.
La parola deriva da “spago”, e diventa “spaghetto”che significa “spago sottile” .
Avendo forma di spago, è una pasta a sezione circolare, e per lo spessore si distingue in spaghettini,spaghetti e vermicelli.
Stando alla leggenda, Marco Polo ha introdotto gli spaghetti dalla Cina.
Tuttavia,si dice anche che gli spaghetti era mangiati in Italia prima di allora.
Nel Seicento si diffusero in Sicilia, poi nell’Italia meridionale (soprattutto a Napoli),infine nell’Italia settentrionale.
In Italia si cucinano in diversi modi. In genere si preparano senza brodo, spesso con salsa di pomodoro e spruzzati di formaggio grattuggiato.
Inoltre, vi sono anche spaghetti a sezione quadrata detti “spaghetti alla chitarra”. Il loro nome deriva dal nome dello strumento che può produrre questa pasta. Difatti, lo strumento è fatto di corde metalliche come la chitarra.
La tigre e la neve
In questo periodo al cinema danno l’ultimo lavoro di Benigni.
Il film “La tigre e la neve”è ambientato durante la guerra in Iraq e parla di una lunga storia d’amore.
La trama è la seguente. Il protagonista è Benigni nel ruolo di un poeta di nome Attilio De Giovanni.
Il poeta si innamora di Vittoria che deve partire per Baghdad per finire la biografia di un poeta iracheno. Lì viene colpita da una bomba e finisce in coma.
Allora, Attilio va a Baghdad e fa di tutto per trovare le medicine che servono a salvarla.
Il film è stato girato tra Roma, l’Umbria e la Tunisia.
Come nel film “La vita è bella”,attraverso episodi tragici e trovate umoristiche, trasmette ottimismo anche nelle
situazioni peggiori.
Il film è un inno all’amore universale, poiché Benigni afferma che l’amore è l’unico rimedio all’orrore della guerra.
La tigre e la neve
In questo periodo al cinema danno l’ultimo lavoro di Benigni.
Il film “La tigre e la neve”è ambientato durante la guerra in Iraq e parla di una lunga storia d’amore.
La trama è la seguente. Il protagonista è Benigni nel ruolo di un poeta di nome Attilio De Giovanni.
Il poeta si innamora di Vittoria che deve partire per Baghdad per finire la biografia di un poeta iracheno. Lì viene colpita da una bomba e finisce in coma.
Allora, Attilio va a Baghdad e fa di tutto per trovare le medicine che servono a salvarla.
Il film è stato girato tra Roma, l’Umbria e la Tunisia.
Come nel film “La vita è bella”,attraverso episodi tragici e trovate umoristiche, trasmette ottimismo anche nelle
situazioni peggiori.
Il film è un inno all’amore universale, poiché Benigni afferma che l’amore è l’unico rimedio all’orrore della guerra.
La tigre e la neve
In questo periodo al cinema danno l’ultimo lavoro di Benigni.
Il film “La tigre e la neve”è ambientato durante la guerra in Iraq e parla di una lunga storia d’amore.
La trama è la seguente. Il protagonista è Benigni nel ruolo di un poeta di nome Attilio De Giovanni.
Il poeta si innamora di Vittoria che deve partire per Baghdad per finire la biografia di un poeta iracheno. Lì viene colpita da una bomba e finisce in coma.
Allora, Attilio va a Baghdad e fa di tutto per trovare le medicine che servono a salvarla.
Il film è stato girato tra Roma, l’Umbria e la Tunisia.
Come nel film “La vita è bella”,attraverso episodi tragici e trovate umoristiche, trasmette ottimismo anche nelle
situazioni peggiori.
Il film è un inno all’amore universale, poiché Benigni afferma che l’amore è l’unico rimedio all’orrore della guerra.
Sfogliatella napoletana
La sfogliatella risale al XVIII secolo. A quei tempi all’interno dei conventi le monache si occupavano della preparazione dei dolci.
Secondo la tradizione, la sfogliatella sarebbe nata in un convento chiamato Santa rosa che si trova a Conca dei Marini, nei dintorni della città di Amalfi.
Dopo aver sperimentato diverse ricette, alla fine le monache crearono questo dolce delizioso.
I dolci venivano introdotti nel forno ad una temperatura abbastanza alta per una quindicina di minuti, e venivano fatte gustare ai
visitatori del convento. Poiché la sfogliatella ebbe grande successo, fu chiamata Santa Rosa.
Successivamente, all’inizio del XX secolo, l’oste Pintauro modificò di poco la Santa Rosa, che divenne la sfogliatella napoletana.
Gli ingredienti sono fior di farina, ricotta, semolino, burro, canditi, zucchero a velo, una bustina di vaniglia e uova.
Ci sono due tipi di sfogliatelle. La riccia , formata da una pasta sfoglia a strati, e la frolla formata da una pasta frolla soffice.
スフォリアテッラは18世紀に誕生しました。当時は修道院で修道女たちがお菓子作りを担当していました。
言い伝えによると、スフォリアテッラはアマルフィ近郊のコンカ・デイ・マリニにあるサンタ・ローザ修道院で生まれたと言われています。
修道女たちは様々なレシピを試行錯誤した結果、この美味しいお菓子を作り出したのです。
お菓子は摂氏150度ほどのオーブンで約15分焼き上げられ、修道院を訪れる人たちをもてなすために振る舞われました。スフォリアテッラが大評判だったため、サンタ・ローザと呼ばれるようになりました。
その後、20世紀初頭、ピンタウロという宿屋経営者がサンタ・ローザを少し改良し、ナポリ風スフォリアテッラへと発展させました。
材料は、小麦粉、リコッタチーズ、セモリナ、バター、砂糖漬けの果物、粉砂糖、バニラエッセンス、卵などです。
スフォリアテッラには、層状のパイ生地で作られるリッチアと、柔らかいパフ生地で作られるフロッラという2つの種類があります。
Il cavallino rampante
La Ferrari è una casa automobilistica italiana fondata da Enzo Ferrari nel 1947 e che ha la sede centrale a Maranello in provincia di Modena.
L’emblema della Ferrari è un cavallo ritto sulle zampe posteriori su fondo giallo, detto cavallino rampante.
In origine, l’emblema apparteneva al conte Francesco Baracca che l’aveva dipinto sul suo aereo.
Egli fu un asso leggendario della flotta aerea italiana durante la prima guerra mondiale.
Nel giugno del 1923 Enzo Ferrari, dopo aver vinto una corsa all’autodromo di Savio, vicino Ravenna, incontrò la contessa Paolina, madre di Baracca.
La contessa chiese a Ferrari di utilizzare il cavallino sulle sue macchine come portafortuna.
Ferrari lasciò il cavallo nero così come era dipinto sull’aereo, ma vi aggiunse un fondo giallo, che è il colore che simboleggia la sua città natale, Modena.
La Ferrari rispetto agli altri team di Formula 1, ha raggiunto un maggior numero di successi: ha vinto 16 titoli di Campione del mondo costruttori, 15 titoli di Campione del mondo piloti, e ha ottenuto 228 vittorie nel Gran Premio.