Settembre 16, 2024

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I monumenti di Napoli (Parte II)

Chiese

Duomo
Inaugurato nel 1315 alla presenza di Roberto d’Angiò e della regina Sancia, ha subito molti rifacimenti. Di grande impotanza
artistica e storica è la cappella del tesoro di San Gennaro. Qui sono custodite le ampolle col sangue miracoloso di San Gennaro. Il sangue si scioglie due volte all’anno (a maggio e a settembre).
Molti scienziati hanno svolto ricerche su questo miracolo.

Santa Chiara
La chiesa fu costruita all’inizio del 1300 sotto il regno degli Angioini. L’interno fu rinnovato in stile barocco nel Settecento. Danneggiata nel 1943 da un’incursione aerea, poi è stata ricostruita nello stile gotico provenzale.
Fu la chiesa della regalità e della nobiltà di Napoli.
Dietro l’altare maggiore c’à la splendida tomba di Roberto I d’Angiò.
Da visitare nell’annesso convento, il chiostro maiolicato restaurato nel Settecento da Domenico Vaccaro.

Gesù nuovo
La chiesa fu costruita alla fine del Cinquecento. Un tempo, al suo posto, fu progettato il palazzo Sanseverino (principe di Salerno).
Di quel progetto è rimasto il bugnato quattrocentesco della facciata. L’interno è maestoso. Il pavimento e le pareti sono in marmi policromi. Gli altari e le cappelle sono decorati sontuosamente. Inoltre nella chiesa si possono ammirare pregevoli opere di pittura e scultura.

San Domenico Maggiore
Costruita in stile gotico alla fine del Duecento, nel corso dei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Restaurata in stile barocco nel Seicento, tornò allo stile gotico nell’Ottocento. Al suo interno ci sono resti di una chiesa romanica, la splendida Cappella del Crocifisso e la sagrestia.
Nel convento visse e insegnò San Tommaso d’Aquino.

San Lorenzo Maggiore
Fu costruita alla fine del Duecento e fu trasformata nel Seicento. Qui nel 1334 lo scrittore Giovanni Boccaccio incontrò l’amata Fiammetta e qui, pochi anni dopo, il poeta Francesco Petrarca si rifugiò in preghiera durante un maremoto.
Nella chiesa ci sono i sepolcri di Caterina d’Austria, Carlo di Durazzo, Roberto d’Artois. Sotto la chiesa ed il convento sono stati compiuti scavi che hanno portato alla luce reperti di epoca greca e romana.

San Francesco di Paola
La costruzione della basilica iniziò nel 1817. A imitazione del Pantheon di Roma, fu dedicata al santo calabrese che visse a Napoli.
Un tempo, al centro di Piazza Plebiscito c’era il convento di San Francesco di Paola, ma questo venne distrutto da Gioacchino Murat durante il regno francese. Egli volendo ampliare la piazza, fece costruire un colonnato semiellittico in stile neoclassico.
Poi, nel 1815 Ferdinando IV fece costruire la basilica per onorare il santo e per celebrare la restaurazione della dinastia borbonica.
Il pronao dinanzi alla chiesa ha sei colonne in stile ionico. Sopra il pronao vi sono tre statue che rappresentano la Religione (al centro) e San Francesco di Paola e San Ferdinando(ai lati). All’interno, c’è lo splendido altare del Fuga, e le statue raffiguranti scene della vita dei quattro evangelisti.

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