Settembre 16, 2024

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Luglio 28, 2004 | Federica Bozza

I monumenti di Napoli (Parte II)

Chiese

Duomo
Inaugurato nel 1315 alla presenza di Roberto d’Angiò e della regina Sancia, ha subito molti rifacimenti. Di grande impotanza
artistica e storica è la cappella del tesoro di San Gennaro. Qui sono custodite le ampolle col sangue miracoloso di San Gennaro. Il sangue si scioglie due volte all’anno (a maggio e a settembre).
Molti scienziati hanno svolto ricerche su questo miracolo.

Santa Chiara
La chiesa fu costruita all’inizio del 1300 sotto il regno degli Angioini. L’interno fu rinnovato in stile barocco nel Settecento. Danneggiata nel 1943 da un’incursione aerea, poi è stata ricostruita nello stile gotico provenzale.
Fu la chiesa della regalità e della nobiltà di Napoli.
Dietro l’altare maggiore c’à la splendida tomba di Roberto I d’Angiò.
Da visitare nell’annesso convento, il chiostro maiolicato restaurato nel Settecento da Domenico Vaccaro.

Gesù nuovo
La chiesa fu costruita alla fine del Cinquecento. Un tempo, al suo posto, fu progettato il palazzo Sanseverino (principe di Salerno).
Di quel progetto è rimasto il bugnato quattrocentesco della facciata. L’interno è maestoso. Il pavimento e le pareti sono in marmi policromi. Gli altari e le cappelle sono decorati sontuosamente. Inoltre nella chiesa si possono ammirare pregevoli opere di pittura e scultura.

San Domenico Maggiore
Costruita in stile gotico alla fine del Duecento, nel corso dei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Restaurata in stile barocco nel Seicento, tornò allo stile gotico nell’Ottocento. Al suo interno ci sono resti di una chiesa romanica, la splendida Cappella del Crocifisso e la sagrestia.
Nel convento visse e insegnò San Tommaso d’Aquino.

San Lorenzo Maggiore
Fu costruita alla fine del Duecento e fu trasformata nel Seicento. Qui nel 1334 lo scrittore Giovanni Boccaccio incontrò l’amata Fiammetta e qui, pochi anni dopo, il poeta Francesco Petrarca si rifugiò in preghiera durante un maremoto.
Nella chiesa ci sono i sepolcri di Caterina d’Austria, Carlo di Durazzo, Roberto d’Artois. Sotto la chiesa ed il convento sono stati compiuti scavi che hanno portato alla luce reperti di epoca greca e romana.

San Francesco di Paola
La costruzione della basilica iniziò nel 1817. A imitazione del Pantheon di Roma, fu dedicata al santo calabrese che visse a Napoli.
Un tempo, al centro di Piazza Plebiscito c’era il convento di San Francesco di Paola, ma questo venne distrutto da Gioacchino Murat durante il regno francese. Egli volendo ampliare la piazza, fece costruire un colonnato semiellittico in stile neoclassico.
Poi, nel 1815 Ferdinando IV fece costruire la basilica per onorare il santo e per celebrare la restaurazione della dinastia borbonica.
Il pronao dinanzi alla chiesa ha sei colonne in stile ionico. Sopra il pronao vi sono tre statue che rappresentano la Religione (al centro) e San Francesco di Paola e San Ferdinando(ai lati). All’interno, c’è lo splendido altare del Fuga, e le statue raffiguranti scene della vita dei quattro evangelisti.

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Luglio 23, 2004 | Federica Bozza

I monumenti di Napoli (Parte I )

Un vecchio detto dice “Vedi Napoli e poi muori”, perché a Napoli sono tante le bellezze artistiche e le splendide vedute panoramiche.

I castelli

Castel dell’Ovo

Il castello sorge sull’antico isolotto di Megaride. Secondo una leggenda, su Megaride approdò la sirena Partenope (per questo nell’antichità Napoli si chiamava Partenope).
L’isolotto fu collegato alla terraferma e lì il patrizio romano Lucio Lucullo fece costruire una villa fastosa. Alla fine del V secolo divenne sede di un monastero di monaci basiliani. Nel XII secolo vi sorse un fortilizio, poi vi si stabilirono i Normanni che fecero ampliare il castello. In seguito il castello fu rinforzato dagli Svevi.
L’attuale denominazione di Castel dell’Ovo si diffuse nel XIV secolo e risale a una leggenda napoletana secondo cui il poeta Virgilio avrebbe nascosto un uovo all’interno di una gabbia nei sotterranei del castello. Da allora il destino del castello e quello della città di Napoli è stato legato a quello dell’uovo. Alla fine del XIX secolo, al di fuori della cinta muraria, venne costruito un piccolo
borgo di pescatori, l’attuale Borgo Marinari.
Nel castello c’è la sala delle colonne, che un tempo era il refettorio del monastero.

Maschio Angioino (Castel Nuovo)
Questo castello fu costruito nel XIII secolo per volere degli Angioini.
In seguito, gli Aragonesi lo ricostruirono ribattezzandolo Castel nuovo.
E’ stato restaurato più volte. Tra le sale più interessanti, ci sono la Cappella di Santa
Barbara e la Sala dei Baroni. Nella cappella ci sono sculture del XIV-XV secolo e resti di affreschi di Giotto e dei suoi allievi. Nella Sala dei Baroni, si tiene il Consiglio comunale.
All’ingresso del castello, c’è un magnifico arco trionfale marmoreo. Esso celebra l’arrivo a Napoli di Alfonso I d’Aragona (26-2-1443).

Castel Sant’Elmo
Questo castello , costruito nel 1329 sotto il regno di Roberto d’Angiò, sorge sul colle chiamato anticamente Paturcium. La pianta del castello è a forma di stella allungata a sei punte, ed è circondata da bastioni di epoche diverse.

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Luglio 21, 2004 | Federica Bozza

La pizza napoletana

La pizza è per gli italiani una gloria nazionale. Al giorno d’oggi è diffusa in tutto il mondo. Non è sbagliato affermare che la pizza napoletana sia una pietanza ineguagliabile essendo gustosa, pratica da mangiare ed economica.Le sue origini sono ancora sconosciute ma si puo’ dire che gli igredienti della pizza sono legati a momenti importanti della storia d’Italia.
Secondo una versione classica, la prima pizza era un semplice impasto di acqua, farina, lievito e sale che gli antichi romani adoperavano per contenere le pietanze. Sembra che Marco Gavio Apicio, autore del ricettario “De re coquinaria”, preparasse una focaccia sottile che fu soprannominata Apicia proprio dal suo nome.
Invece, secondo il Dizionario etimologico, il termine pizza equivale alla parola antica tedesca “Bizzo-Pizzo” che significava “boccone, pezzo di pane”.
Tuttavia, in realtà la pizza napoletana per essere tale, deve avere sopra il pomodoro, e poichè gli europei hanno importato il pomodoro dall’America, si presume che essa fu preparata non prima del 1492.
L’ultimo ingrediente della pizza fu aggiunto nell’estate del 1889. Durante le vacanze estive, il re Umberto I e la regina Margherita vivevano nella reggia di Capodimonte. Qui invitarono Raffaele Esposito, il pizzaiolo più famoso di Napoli, che aggiunse la mozzarella alla pizza (con pomodoro e basilico) perchè in questo modo potesse ricordare i 3 colori della bandiera italiana. In ricordo della regina, la pizza fu chiamata Margherita.

La vera ricetta della pizza

Impasto: Per ogni litro di acqua, ci vogliono 50 gr. di sale, 5 gr. di lievito e 1,8 kg. di farina.
La farina dev’essere aggiunta lentamente in non meno di 10 minuti,e l’impasto va lavorato per circa 20 minuti finché non diventa poco elastico e molto estensibile.
Lievitazione: E’ necessario lasciar riposare l’impasto per quattro ore su un piano di marmo o in una madia di legno coperto da un panno umido. Viene poi suddiviso in palline di circa 180 gr. Ognuna di queste sarà una pizza.
Sfoglia: Stendere l’impasto, senza matterello, su un piano di marmo coperto di farina. (Il suo spessore dev’essere di 1 cm.)
Condimento: A questo punto condire con olio extravergine d’oliva. In particolare, sulla pizza napoletana vanno aggiunti pomodoro san Marzano e mozzarella di bufala.
Cottura: La pizza va cotta in un forno a legna fatto di mattoni refrattari. Li’ viene introdotta con una pala di legno a una temperatura di 450-485 gradi e rigirata spesso.
Alla fine della cottura, si aggiunge il basilico.

ナポリピザ

ピザはイタリア人にとって国民的な自慢です。今日では世界中に広がり、その人気は絶大です。美味しく、手軽に食べられる上に経済的であることから、ナポリピザが比類のない料理であると言っても過言ではありません。その起源は未だ謎に包まれていますが、ピザの材料はイタリアの歴史における重要な出来事に深く関わっていると言えるでしょう。

古典的な説によれば、最初のピザは水、小麦粉、イースト、塩を混ぜ合わせたシンプルな生地で、古代ローマ人が料理を入れるために使っていたそうです。料理書『アピキウス』の著者マルクス・ガウィウス・アピキウスが、彼の名前から「アピキア」と呼ばれた薄いフォカッチャを作っていたという記録も残っています。

一方、語源辞典によると、「ピザ」という言葉は古代ドイツ語の「Bizzo-Pizzo」に由来し、「一口、パンの一切れ」を意味するそうです。

しかし、ナポリピザと呼ばれるためには、トマトがトッピングされていることが必須です。ヨーロッパ人がトマトをアメリカから持ち帰ったのは1492年以降のことなので、ナポリピザが作られるようになったのはそれ以降と考えられています。

ピザの最後の具材が加えられたのは1889年の夏でした。ウンベルト1世とマルゲリータ王妃がカポディモンテの王宮で夏を過ごしていた際、ナポリで最も有名なピザ職人ラファエレ・エスポジートを招き、ピザを作ってもらいました。エスポジトは、モッツァレラ(トマトとバジルと共に)をピザに加えることで、イタリア国旗の3色を表現し、王妃に捧げました。このピザはマルゲリータ王妃の名前にちなんで「マルゲリータ」と呼ばれるようになりました。

本物のナポリピザのレシピ

  • 生地: 水1リットルに対して、塩50g、イースト5g、小麦粉1.8kgを使用します。小麦粉はゆっくりと10分以上かけて加え、生地が少し弾力があり伸びるようになるまで約20分間こねます。
  • 発酵: 大理石の台または湿らせた布で覆われた木製の容器に移し、4時間寝かせます。その後、約180gずつに分割します。
  • 生地を広げる: めん棒を使わずに、小麦粉をまぶした大理石の台の上で生地を手で伸ばします。(厚さは約1cm)
  • トッピング: エクストラバージンオリーブオイルで生地に味付けをします。特に、ナポリピザにはサン・マルツァーノトマトと水牛のモッツァレラが使用されます。
  • 焼き方: 耐火レンガで作られた窯で450〜485度の高温で焼きます。木のヘラを使ってピザを入れ、何度も裏返しながら焼きます。
    焼きあがったら、バジルをトッピングします。

 

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Luglio 7, 2004 | Federica Bozza

Il miracolo di San Gennaro

Gennaro e’ il santo patrono di Napoli. Secondo la leggenda le sue origini erano nobili e già quando era nel grembo di sua madre faceva presagire che sarebbe diventato un santo, perchè quando questa si recava in chiesa, sentiva il bambino agitarsi gioiosamente.
Durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, Sosso, giovane diacono della chiesa di Miseno,fu imprigionato. Gennaro che in quel periodo era vescovo di Benevento, andò a fargli visita per consolarlo.
Riconosciuto come cristiano, fu incarcerato, poi nel 305 fu decapitato nel foro di Vulcano nei pressi della Solfatara di Pozzuoli. Inizialmente il corpo del santo fu sepolto a Marciano nei pressi del luogo dove avvenne l’esecuzione, in seguito il vescovo di Napoli Giovanni I volle un sepolcro più decoroso e traslò le spoglie del santo nelle catacombe sulla collina di Capodimonte. Successivamente furono trasferite prima a Benevento, poi a Montevergine, e infine l’arcivescovo di Napoli Alessandro Carafa le riportò a Napoli.
Il miracolo della liquefazione del sangue risale al 17 agosto del 1389.
Durante la festa dell’Assunta, la reliquia del sangue fu esposta pubblicamente ed avvenne il miracolo.
Da allora il culto si andò intensificando sempre più.
I giorni in cui si verifica il miracolo, sono: la prima domenica di maggio (prima traslazione) e il 19 settembre (data del martirio).
Il sangue per liquefarsi può impiegare pochi minuti o dei giorni. Allora la gente prega affinchè avvenga.
Un altro miracolo si verifica nel santuario di San Gennaro alla Solfatara di Pozzuoli, dove si ravvivano macchie di sangue su una pietra su cui il santo fu decapitato.
In relazione al miracolo di San Gennaro, c’è anche l’usanza della processione.
Questa usanza ricorda la prima traslazione delle reliquie da Marciano a Capodimonte. Questa processione è uno spettacolo autentico di fede e di folclore, ed è detta anche “processione delle statue” per la presenza delle statue d’argento dei santi compatroni.
Una festa di San Gennaro si tiene ogni anno anche a Little Italy a New York.

サン・ジェンナーロの奇跡

ジェンナーロはナポリの守護聖人です。伝説によると、彼は高貴な生まれで、
まだ母親の胎内にいるときから聖人になる兆しを見せていました。
母親が教会へ行くたびに、お腹の中の彼が嬉しそうに動くのを感じていたそうです。

ディオクレティアヌス帝の迫害の時代、ミセノの教会の若い助祭ソッソが投獄されました。当時ベネェントの司教であったゲナロは、彼を慰めようと獄中を訪れました。

クリスチャンであることが発覚し、ジェンナーロも投獄され、305年にはポッツォーリのスルフタラ近くのヴルカノのフォーラムで斬首されました。当初、聖人の遺体は処刑が行われた場所近くのマルチャノに埋葬されましたが、その後、ナポリの司教ジョヴァンニ一世はよりふさわしい墓地を望み、聖人の遺体をカポディモンテの丘のカタコンベに移転させました。その後、ベネヴェント、モンテヴェルジーネに移され、最終的にナポリの大司教アレッサンドロ・カラファによってナポリに戻されました。
血の液化という奇跡は、1389年8月17日に起こりました。聖母の被昇天の祝日の間、聖人の血の遺物が公に展示され、奇跡が起こりました。それ以来、崇拝はますます深まっていきました。奇跡が起こる日は、5月の最初の日曜日(最初の移転)と9月19日(殉教の日)です。血が液化するまでには、数分から数日かかることがあります。人々は祈りを捧げ、奇跡が起こることを願います。
もう一つの奇跡は、ポッツォーリのスルフタラにあるサン・ジェンナーロの聖域で起こります。聖人が斬首された石には血の跡が残っており、それが生き返るのです。
サン・ジェンナーロの奇跡に関連して、行列の習慣もあります。この習慣は、マルチャノからカポディモンテへの遺物の最初の移転を思い出させます。この行列は、信仰とフォークロアの真の光景であり、「聖人の像の行列」とも呼ばれています。
これは、守護聖人の銀の像が存在するためです。サン・ジェンナーロの祭りは、毎年ニューヨークのリトルイタリーでも開催されます。

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